Lacan, Foucault e il discorso psico
- On 28 Maggio 2019
di Mario Bottone
Nel suo corso al Collège de France del 1981-1982, dal titolo L’ermeneutica del soggetto, Foucault fa alcune considerazioni sia sulla genealogia della psicoanalisi, sia su ciò che quest’ultima è diventata.
Vale la pena ricostruire, seppur brevemente, la posta in gioco di queste proposizioni. Innanzitutto Foucault mette in evidenza il ritorno, nel campo filosofico, delle strutture della spiritualità, vale a dire di quell’ambito in cui l’accesso alla verità è strutturalmente correlato all’esigenza di una trasformazione del soggetto, del suo essere, da parte del soggetto stesso. Tale ritorno è avvenuto dopo che, da un certo momento in poi, la filosofia aveva pensato la verità come sviluppo autonomo della conoscenza. Tale posizione è indubbiamente quella
di Cartesio, anche se Foucault ne individua già le tracce in una certa tradizione teologica dell’età medievale. Si tratterebbe, dunque, di portare alla luce una certa modalità di annodare il soggetto e la verità, un altro modo di soggettivazione della verità, in cui l’esercizio di questa modalità risulterebbe fondamentale per il costituirsi stesso del soggetto.
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